«Siamo noi, polline e polvere». Una lettura di “Tutti gli occhi che ho aperto” della 2 A del liceo classico Guido Nolfi
Ognuno di noi ha una «faccia di cartapesta», ovvero una faccia finta, fatta di scarti, la faccia che mostriamo ogni giorno. Il secondo verso di questo frammento contiene una certezza granitica, che quasi spaventa: «risplende in tutti un sorriso perenne». Ma perché, allora, non mostriamo questo sorriso? Forse a causa della società, che ci opprime, quasi ci soffoca e ci nasconde dietro strati di cartapesta.