
Clare Best, “End of Season” / “Fine di stagione”
but cruel waves come
from nowhere, tipping boats,
slapping harbour walls.
The lake speaks to me
and I must listen.
but cruel waves come
from nowhere, tipping boats,
slapping harbour walls.
The lake speaks to me
and I must listen.
Mi vesti di bianco
alzo polvere con i piedi scalzi
apro le braccia
tra le spine delle tue rose
assaggio la terra
rubo all’erba lucertole
devote
Lavoro controcorrente
sui taccuini della notte.
Se queste ali si uniranno
sotto forma di preghiera, di nido o di una tazza d’aria,
certe case e quartieri esploderanno.
Lascia che si uniscano alla base della mia schiena.
vienimi a prendere qui sotto quando faccio il pesce cielo
e dico tutto con la bocca chiusa e lo sguardo aperto
i segreti io li dico tutti così perché quando l’udito è basso
sei tu il primo a dimenticare la rivelazione
quanto è stato detto tra te e l’acqua.
Contro le ombre sulla faccia chiedo
scusa puoi fare più piano. È un’ora precisa
che hai vissuto a mezza voce
La tua ombra sulle scale.
Il sale sparso per la casa, le tue perle
la miniera di ciò che abbiamo perso.
Sono fermo davanti al cancello di casa.
Ecco che arriva il vento
e gli alberi si chinano alla mia ombra.
Let go the boulders, do not bend your back.
Look to the skyline, raise your arms and smile.
Watch all your stones roll down and disappear.
Per quanto bianca
la forma della vita
cambia posto alle cose.