copertina poesie Viviana Fiorentino

Alcuni testi scelti dal libro d’esordio di Viviana Fiorentino, In giardino, Controluna 2019

da Estate

Il segno era alla fine del sentiero,
dove s’issavano le rocce spoglie.

Sapevamo allora di essere giunti
in quel nostro anfratto di acqua e di scogli.

Sotto il peso del sole, collassava
l’aria che sudati respiravamo.

Rimanevamo in silenzio tra i sassi,
rannicchiati nei riflessi dell’acqua.

Noi siamo cresciuti così, 
nell’odore delle alghe.

Venti estati a quel nostro posto al mare,
la stessa luce sulle nostre fronti.

                             *

L’estate che tu emergesti dall’acqua,
nuotavamo in quella nostra ossessione.

Sull’azzurro aperta era la finestra,
le cose si muovevano lì fuori.

Senza suono.




da Storia di un fiore

Erano casa e cielo sull’isola,
in una stanza al confine del mondo,
la notte che lessi la tua lettera.

Entrò la luce dal bianco del foglio,
le parole si rompevano dentro. 

Azzurre decisioni della mente,
nomi,
sillabe, esitazioni di ogni corpo.

                              *

Rompemmo le nostre parole con altre parole,
la samara trasportata dal vento.

Perché il mare si rompe in altro mare,
nella clessidra, sabbia rompe sabbia.

Fonte marina delle acque del cuore,
la mia e la tua bocca 
trattennero un tempo dentro noi eterno.

                             *

Il fiore poi si aprì, 
guardammo la corolla.

Era un astero rosso.

Per me era il pericolo.
 
Fece il suono lieve del mutamento,
del frutto che sarebbe maturato.

                         *

E tornai a questi cieli,
tra le luci del Nord, 

tra le betulle bianche,
trafitte nella terra.

Si accumularono le foglie in mucchi,
sui bordi della strada. 

Le mattine, che ora si oscuravano 
o si schiarivano,
covavano attorno nuove parole.

Il terrore per un astero rosso
rimase chiuso nel fondo del fiume.

La luce di foresta 
filtrava tra la nebbia.

Trasparente sui volti.

                       *

Ricominciai a imparare le parole.

Ogni giorno scrivevo di un saluto,
segnavo ogni giorno un passo sul foglio.

                       *

Quando arrivò l’inverno,
la luce entrò più tardi nella stanza.

Il seme sigillato nella neve
conservava l’enigma del passato.

Come anche le parole conservano
del loro significato il mistero.

Come anche il nostro amore,
nel corpo sigillato.




Neve

Poi arrivò la neve, portai in stanza
la lettera, chiamai la gatta in casa,
ogni parola misi
al riparo,
la coltivai nel cavo della gola.

Chiuse dentro le sillabe trattenni
come semi che aspettano di aprirsi,
per un colpo di vento,
per un raggio di sole,
una domanda.



Immagine di copertina: Cielo nel bosco, acquarello di Viviana Fiorentino

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