copertina poesie Riccardo Ventelli

Riccardo Ventelli, “Il latte condensato, il pane e poco altro”

I Piazza grande

Gli amici il bar le foto mai state
piazza del popolo (piazza già grande)
le strade aspre risalgono la biblioteca
quante vie ancora in questo fitto groviglio.



II La strada

Schiavi mondi entrando nelle case
dalle serrature dalle finestre
dalla terra ripiegate

La vita sotto i tappeti portala con te
lascia che vada
segui il cammino la strada.


III Geografie
a S.R.

Dove andavamo di notte
quattro venti cento moltitudini
soli come cani abbandonati

E ora dove andiamo.


IV
avevi bisogno di parlare
forse ho capito in tempo
che sono io ad aver bisogno d'ascoltare
la tua voce, il battito oltre il mare.


V
ci sono giorni con una manciata di parole
andare a dormire, spegnere la luce
dimenticare d'esser vivi

a volte nessuna.


VI Dove sono
a F.M.
Dove sono
Dove si nascondono

la luna silenziosa
sembrano continuare a cercare
perché non si placano?

La notte s'infiltra nelle case
l'attesa di un punto di rottura,
non c'è ritorno

i canti dei rapaci non si placano.
@Lorenzo Zoppolato 
VII
Nei cieli che muoiono
al rovescio cantano gli uccelli
la vita sfuggita non inseguirla.


XIII La sera
a M.
Cosa c'è di strano in quel campo
le formiche perlustrano ogni millimetro
cosa cercano?

Tu arrivi col tuo solito passo deciso

Nascono papaveri sul fianco della sera
è un miracolo
è tutto qui.


XIV Appunti

come fossimo immagini di profilo, una scrittura contratta
sono io a non capire, figlio dei nuovi borghesi.
Non ci stiamo trasformando marciamo ogni giorno.

Vittorio ha ragione
i suoi alberi sono amanti e nemici
e io posso solo imparare
nel silenzio di sempre

carta
penna
appunti


XVI Estuario

i lampioni cittadini mentre il sole se ne va
nell'aria invernale che non rinasce

s'infila fra i saliscendi nel silenzio
di prima mattina la voce svanisce.


XVIII Comete
a F.
Stanotte però andiamo sul tetto
insieme a non vedere niente.

il buio splendeva la tua voce sottile.

Quel giorno sperduto in oriente,
comete mentre nessuno stava a guardare.



Foto di copertina di Giovanni Marozzini

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