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Linda Del Sarto, “Due corpi che a parlare fanno luce”: sei inediti

Anticipazione della silloge Questi che siamo in uscita con mia prefazione nel Quindicesimo quaderno italiano di poesia contemporanea, a cura di Franco Buffoni, Marcos y Marcos, 2021

 Scrivere quotidianamente
 su richiesta del dottore.
 Io scrivo vorrei dirgli, e molto,
 ma irresponsabilmente;
 ha torto
 a dire chi mi vede
 sana e bella. Discendo
 alla radice dell’estate,
 mi trovo un posto sicuro
  
 dove la mano la mano
 non muore.
  
  
  
  
 Due corpi che a parlare
 fanno luce: il mio ti
 vedeva per com’eri – dirottava
 ogni tuo passo, che
 non finisse mai
 il viaggio.
  
  
  
  
 S’io m’intuassi come tu t’inmii
 sarebbe una comunione d’arti, farti
 vivo nell’altro: sempre in viaggio
 senza documenti.
 Come dialogare
 in uno, mangiarsi
 in gabbia
  
 dire cose parlando
 dalle stesse labbra.
  
  
  
  
 E qui torno a dire amami
 da capo – poi rifiutami
 da bravo: la risposta
 nell’acqua, sottovoce,
 quasi nervo di cotone.
  
 Piango in rima e non
 mi vedi.
  
  
  
  
 Anche oggi sfarsi in due, aversi in due
 esemplari – doppi amanti, doppie
 vite; solo non avere 
 occhio. E allo specchio
 riconoscersi
 a metà.
  
  
  
 
 Mi sono girata per parlare
 ai fiori, ho detto piano
 che era vero tutto:
 che c’era in questa acqua almeno
 un litro di salvezza, ma credo ancora
 in una vita stanca, di fortuna.
 Che mi rimetto a questo:
 al canto – che aderisca
 ad ogni corpo. 



Foto di Benedetta Malanca 

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