copertina poesie Marina De Tal - Ghidini

Marina De Tal, “Quattro poesie”

Quattro poesie di Marina De Tal dalla silloge inedita Ho imparato a memoria il silenzio

Tessuto infiammabile

Riusciva ad abbracciare ogni parte di me
anche quelle oscurità
dove nemmeno io osavo entrare.

Eppure me ne sto andando.

Ci sono sostanze che
non si fondono, esplodono
lasciando schegge di ciò che poteva essere.

Non è colpa di nessuno,
chimica di cuori che non sanno
stare vicini, senza incendiarsi.




Il battito tra le lenzuola

Sto preparando la camera per te
che ancora non esisti.

I fiori secchi ai piedi del letto
Il profumo di ciò che è sfumato
riempie lo spazio,
come se il presente fosse un ospite
che non voglio lasciar andare.

Verrà il battito tra le lenzuola.




Ritratto

Mi ricordi
i colori attenuati con un po' d’acqua.
Un'intensità che non si mostra ma
scolpisce il silenzio.

Sei il pennello sottile
che riempie gli spazi bianchi
Il soffio finale
sui pigmenti posati
come polvere su tela,
un gesto che pulisce e raffina,

dando forma alla bellezza
anche se imperfetta.




Dove si appoggia il pianto

Sul ciglio della porta ci abbracciamo
poi, ti lasci cadere in un pianto.
Le mie gambe sotto le tue
come un tappeto.

Ti bacio le lacrime
sfioro i capelli bagnati
a custodia del tuo sguardo.

Possiamo stare qui ancora un po’
fino a che il tuo respiro si farà calmo, dico.
Restiamo qui ancora un po’
fino a che il tuo profumo parlerà della mia storia.




Foto di Rosapia Araneo

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