22 maggio 2024, Radio Kaos Italy
mercoledì 22 maggio 2024, dalle 18:00 alle 19, Radio Kaos Italy Franca Mancinelli ospite a Ready, a cura di Michele Piramide e Stefano Tarquini
mercoledì 22 maggio 2024, dalle 18:00 alle 19, Radio Kaos Italy Franca Mancinelli ospite a Ready, a cura di Michele Piramide e Stefano Tarquini
ARS POETICA 2023 / LA FEMME PROGRAM Thursday, 16.11.2023V-Cclub, from 18.30 Versopolis night of world poetry VJ Zden Hlinka, recited by Lucia Hurajová Mária Ferenčuhová /SK Franca Manchinelli /IT Krystyna Dabrowska /PL Els Moors /BE Maria Seisenbacher /AT 21.00 Eva Šušková/Ivan Koska: poetry concert Friday, 17.11.2023Liszt Pavilion, UKB 10.30: Writing to oneself as meditation: workshop, led by Martina Straková 14.00: Colloquium Ars Poetica Academy Friday,
uno fra i libri di poesia più originali dell’attuale panorama letterario italiano, certamente la sua raccolta più stilisticamente matura. Una straordinaria capacità di dare volto alle parole che, a tratti, sembrano affiorare dal legno d’una corteccia, in altri sono lievemente dipinte con i colori dell’acquarello, in altri ancora si presentano scolpite nella forma di una potente prosa poetica scandita con la precisione di un metronomo che non dà tregua né a chi scrive, né al lettore
Ciò che sta avvenendo è una sorta di ritorno a un’unità primigenia, a una stazione dell’essere dove la parola è il movimento e il respiro della materia. Una frase sta iniziando proprio alla fine di questo Libretto. È forse quella impronunciabile, che contiene e assorbe tutta l’esistenza di un uomo. Quella che affiora tra labbra chiuse, prima di partire per il grande viaggio.
La vita boschiva e animale […] si apre a uno sguardo etico; lo si può osservare soprattutto nelle prose che fanno riferimento al transito dei migranti sul confine orientale, o nei testi poetici che raccontano le tragedie dei profughi nel Mediterraneo, su una barca “richiusa in bara”. […] Gli “occhi che ho aperto” sono dunque gli occhi dell’altro, degli altri: perché la propria soggettività viene quasi a dissolversi e la poesia altro non può fare che rivolgersi all’altro per poterlo raccontare.
Ogni libro di poesia è stato il dono di una ricomposizione: parti scheggiate e taglienti, frammenti di scontri, di cadute, hanno trovato nella scrittura quella materia primordiale, portatrice di vita, che è in sostanza l’amore – che non ha soggetto né oggetto, semplicemente è e fa sì che ogni cosa sia.
Ogni verso affiora da una faglia che si apre in noi. Il nostro compito è vegliarla, fare in modo che non venga ricoperta dai doveri della giornata. Nutrirci di silenzio come le piante di luce. Sostare quanto più ci è concesso in una condizione di soglia, dove può affiorare la vita con il suo incanto. Per questo amo i lunghi treni regionali e la pioggia, il privilegio di potere essere solo sguardo.
I read lying down, the book on my chest
is my third lung
opening, closing again.
Like an amphibian I was on the shore.
Riconoscersi, appartenere a un corpo e a un luogo, prendere casa in se stessi e nel mondo, mettere i piedi a terra: sono questioni centrali in “Libretto di transito”. Questa tensione al radicamento convive con «una riflessione sulla disappartenza» (Antonella Anedda), con il tema del viaggio che attraversa tutto il libro.