copertina poesie Roberto Carifi

Un estratto da Ablativo assoluto di Roberto Carifi, a cura di Domenico Pelini, postfazione di Benedetta Silj, AnimaMundi Edizioni, Otranto 2021. Questo libro inaugura la collana di poesia Cantus firmus, a cura mia e di Rossana Abis.

Nel luogo dove non ci sarà più niente 
 solo un riparo, un intimo inferno 
 parlerò a pochi, a delle quaglie 
 oppure a dei ramarri 
 sempre più solo 
 accanto ad una fonte. 
  
  
  
 Deponi il mio tu
 come un corpo invisibile
 la via delle nevi
 che si illumina,
 fiori, verdeggiare del bosco 
 i miei occhi si sciolgono
 al perdono. 
  
  
  
 Corri e ti sbucci le ginocchia
 con quel balocco arrugginito,
 un lumicino accanto al tuo ritratto, 
 piangeresti se non fosse arato
 da un amore più forte, 
 quest’inverno dell’obbedienza. 
  
  
  
 Fare la guardia agli insetti che muoiono 
 perché è questo il nostro destino
 che si pianga, si pianga
 noi stiamo lì, puri spiriti, pregando 
 questa è la nostra meditazione. 
  
  
  
 Ora scegli la tua cima e là rimani 
 resta con labbra penetrate dal fuoco 
 come una faccia strappata all’aria, 
 donaci tutto il resto
 anche a pezzetti. 
  
  
  
 Qui è bastato un piccolo gesto
 che distruggesse le acque,
 fu un atto levigato, di un migliaio di anni 
 noi ci guardammo da un mare all’altro 
 poi fummo su una stessa cima 
 perfettamente uguali. 
  
  
  
 Ricordo le facce in fondo alle pozze, 
 le fognature come rigagnoli
 le sublimi cime nevate.
 Poi si riaprono le conifere 
 respirano le foglie
 noi si diventa una cosa sola 
 con i cumuli di neve. 



Foto di Samuele Bellini 
   

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