copertina poesie Marco Bisanti

Marco Bisanti, sette inediti da “Nella camera. Esercizi dell’attesa”

Fuori c’è il sereno e fa freddo
ma tu dormi nella camera,
cresci nella camera del sangue
dov’è buio caldo liquido
e non c’è spazio
per le favole che conosco,
solo una resa al mistero.
Ti aspetto con la fata dei limoni.
 

 
 
 
Nel vuoto di carne c’è tutto
l’essenziale per nascere,
il colore e il profumo
la forma dei gambi
e il richiamo futuro alle api
svegliano la notte
di tua madre e del tuo nome
ramificano i sogni.
 
 
 
 
 
L’idea cresce a millimetri
nelle pareti del corpo
e mormora la terra.
La radice lenta
fruga le zolle
che ci inghiottono
i piedi, ancore
fragili alla bufera in arrivo.





La tua costruzione
su questa riva
miete già insonnie
fatte di molte perdite
nausee e gonfiori
con ricorsi a più consulti,
un apprendistato
che si esegue sulla pelle.
 

 
 
  
Il primo suono percepito
ricorda un’eco di vita
in fondo al mare,
poi le acque si rompono
come nel racconto
più antico
di una liberazione
e si diviene terra promessa.
 




Usciamo presto la mattina
per il lavoro, diciamo
ma è per la fotosintesi,
a pochi passi dal portone
la camera del sole
sulla pelle ancora di notte.
 
 
 
 
 
L’attesa rivive davanti alla finestra
nei piccoli abiti di fata
che asciugano sullo stendino,
pentagramma di note
disposte alla prima esecuzione.
Foto di Chiara Signoretti

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