Alcune poesie scelte da Gli occhi di mattina, raccolta d’esordio di Simone Ruggieri (Sant’Elpidio a mare, 1989), edita nel 2022 da Arcipelago Itaca.
Sei stata tu per prima a varcare la soglia vocale: un sms di servizio, era occupato, così ho richiamato. Raggiungimi. Ci sono contorni di cielo e colori che solo due volti congiungono con occhi profondi e puntati su chi ti solleva alla vita e mani per cerchi perfetti alla schiena. Ti approssimi al silenzio, due corpi intrecciandosi si spiegano. * L’amore non fa tappe, l’amore non è mite, l’amore ci collega senza rete per tutta quella luce sprigionata da slanci e intermittenze, frammenti che si infrangono e in noi muoiono. * La luna è leale soltanto con chi la ricorda di giorno. * [...] * L’amore è il volume della luce, la stanza è così fredda alla sua ombra. * Nel giorno in cui gennaio si rinnova il cielo è tanto terso quanto gelido. Non c’è rivoluzione senza orbita, il cerchio della grazia è ancora aperto da venticinque soli di distanza. Per ogni nuovo sogno conosciuto ci sono due ragazzi in riva al mare. Se sali sulla torre puoi avvistare la nave in un abbraccio delicato. Il tuo profumo vivo sulle dita è la farfalla bianca che si stacca dalla foglia d’alloro e poi si perde. Due rondini si sfiorano volando. Nei piani superiori delle case s’affollano gli oggetti del ricordo. Nelle conchiglia bianca e nei coralli rinnovi le partenze dei velieri, conosce nuova luce la mansarda, se tu balli John Martyn di mattina, ti muovi, forse in sogno, come brezza, poi spegni il giradischi e mi saluti. Se tu puntassi gli occhi verso il mare e quindi li drizzassi verso il cielo, vedresti quel che muta e poi s’unisce nell’entusiasmo della lontananza. Le nubi sono cariche di caldo, le onde dei frangenti più imprevisti. La giovinezza è una tempesta mite, mi dici sorridendo dalla spiaggia. Questo sole di marzo nella mia stanza tiepida, raggi più alti e nitidi che la tua voce ha accolto. E sui muscoli contratti e sugli occhi stropicciati c’è il tuo volto, che oltrepassa il mio dolore, la mia rabbia e il mondo vuoto. La prima mattina d’estate è quando ti svegli alle sette la stanza è già piena di luce tra il verde cinabro dei campi l’incavo del mare è dorato l’asfalto è ancora bagnato e tu li ricordi i tuoi sogni Foto di Chiara Signoretti