Emmanuel Di Tommaso, “La distrazione”
Nuotiamo al buio dove la corrente è fredda.
Il giorno a Nord è già finito.
Se chiudi gli occhi puoi sentire
la sazietà del corpo immerso nell’acqua.
© foto di Francesca Perlini
Nuotiamo al buio dove la corrente è fredda.
Il giorno a Nord è già finito.
Se chiudi gli occhi puoi sentire
la sazietà del corpo immerso nell’acqua.
La poesia vive in un altro tempo, che non coincide strettamente con quello anagrafico-esistenziale, né con la catena degli accadimenti. La data che compare nei nostri documenti potrebbe essere quella di morte. Come pesci a un tratto presi all’amo e tirati fuori, a boccheggiare in una bacinella.
Con questi inediti di Stefania Zampiga si apre una rubrica che ospita testi nati o riplasmati nel laboratorio “Di passi e guadi” che ho condotto a Prato tra maggio e settembre del 2019, con il progetto Poecity –azioni urbane di poesia.
When we write, we are often immersed in darkness, like a photographer in his darkroom. It is only with time that what has been imprinted on our film resurfaces. Sometimes it is another person’s insight that brings it nearer.