Otto poesie da Birds, Giometti & Antonello, Macerata 2022
Gabbiano (Choroicocephalus ) Sospingere nel nudo limpido a raffiche l’articolazione del suono, il nuovo segno che sorge lacerato. Chi sa lo sforzo? Per quanto bianca la forma della vita cambia posto alle cose. Birds II In un paese sospeso nell'aria fitto di minuscole strade che non presidiano i margini la luce assorbe le tracce, perché nessuna luna trattiene il segno, nessuna antropocentrica ratio. Piovanello maggiore (Calidris Canutus ) Pioggia e bora, eredità del gene, tavole della legge della specie. Quindicimila chilometri percorsi dalla Terra del fuoco ai ghiacciai dell'Artide, sostando a nutrirsi con le uova dei granchi della Deleware Bay. Ma chi arde i solchi e spazza via l'Atlantico? Adesso il riscaldamento dei mari anticipa il ciclo delle uova, la sabbia brucia, e la morte è solo un guscio della storia. Albatro reale del sud (Diomedea epomophora) Con le ali aperte a croce sull’oceano mobile istantanea dell’impulso, silenzio, quieta ellissi. Primo piano dell’aria che sorride al proprio mantra. Cielo X Evoluzione sospesa della rotta: aria a favore del divenire, profumi come respiri di rose randagie quasi soffiati dall’attesa di una nuova emissione, un’origine diversa della luce. Punto di volo Istante: purezza d’atomi, perla dischiusa, angelo custode di chi scorre. ha molti ospiti il ricordo della specie, e doni come collane senza volti, senza il filo perduto della morte. Migrare accanto, senza la visione delle scorie. Oppure bruciarsi con la cenere: un’inversione del tempo che definisce il cielo a chi non l’attraversa. Airone biancomaggiore (Casmerodius albus) Sonnambula, la rotta legge nell’aria ciò che le ali afferrano, vasta deriva che mulina colpi bianchi e linee oblique dando luce scoperta a tutto ciò che attende. Strolaga del pacifico (Gavia pacifica) Tracciati, scie. Aurore boreali delle lunghezze d’onda. L’attrito con lo spazio distilla un mondo trasparente, il mondo scritto altrove di chi cerca senza cercare nell’acqua il proprio luogo con l’eleganza di un inchino. Foto di Samuele Bellini