Dal laboratorio Di passi e di guadi -Cesena, Ciò che ci rende umani, Teatro Valdoca, ottobre 2021.
Degna 2. Abbiamo visto la luce! cantavano i fratelli C’erano tendine alle finestre luoghi di pane Nulla sapevano degli odori esposti e miscele di colza C’erano dita di morchia argomenti di legna Il verbo era mungitura per mani capaci di sfamare a letame Abbiamo visto la luce! cantavano senza frenare La curva si fece cometa mentre a maggio bui si andava a rosario 3. Alzò il dito credendosi di vite e di spighe Con l’unghia incise cerchi sull’oro sprovveduto e maldestro architetto di arcate Col giallo qui si faceva la sfoglia marciando di vanga e di tiglio la sera L’amore era segreto da bar e schiene spianate sulla corteccia Qualcuno ci rimise i bottoni Qualcuna, la certezza Riprese il disegno che il peccato era fatto Non seppe cambiarlo Giudicarlo nemmeno La bambina 1. La casa aveva le foglie Molte foglie aveva la casa Le lenzuola di ortica buona La carne solo nel piatto sempre meno sempre meno Schiacciavi le patate nel latte Credevi alle gelate notturne I piedi bagnati dentro le scarpe Nella tasca del nonno morto le caramelle 2. La bambina abbandonata non vuole morire Chi ha scordato la bambina? I piedi la portano sempre al fiume Al fiume i sassi sono spinta migliore La bambina abbandonata non trattiene le piume Chi ha spogliato la bambina? Le braccia nel bosco si allacciano ai fusti Nel bosco i fusti sono il padre maggiore Ha due voci la bambina Chi ha tradito? Chi ha tradito la bambina? La bambina di notte increspa le labbra E’ sola la bambina non piange non sogna Si fissa con la notte 3. Il riparo di sterpi a noi non si addice Noi siamo la stirpe del vuoto congenito la presa mancata a una gettata di luce * Sacrificati gli opposti per una linea inconsistente Su niente sono d'accordo se non sull'armonizzare il canto con l'essere * Chiedevano le nuvole al cielo: dove si va se non si torna? La terra era pronta a cadere dimentica che ogni seme ha un suo tempo di crescita e uno di raccolta Qualche volta non nasce niente Non si rivolta la zolla per fargliene una colpa Foto di Giorgia Monti