copertina poesie Daniele Ricci

Daniele Ricci, “Lezione di meraviglia”

Cinque testi scelti da Lezione di meraviglia di Daniele Ricci, uscito di recente per Italic pequod

Un dolce ritorno cerco
sulla distesa del mare
che non ha strade.

Lavoro 
controcorrente 
sui taccuini della notte.

Ritorno nella mia alba,
converto, modifico intenzioni:
aria e terra, acqua e fuoco,

la voltura delle utenze di mia madre
per la mia crescita interiore.



L’eterno movimento del mare…

col gesso disegnare
sul marciapiede la settimana…

uno due tre-quattro cinque sei-sette
dentro un albero di quadrati

il mio tempo oggi è questo
salto con un piede solo
dentro sillabe d’acqua:
non toccare le righe
per vincere e tornare 
da dove ero partito.




Basta per sempre.
Nella mia testa urla il girasole,
cammina il gatto sugli spioventi del tetto
dove presto si affollano
i gabbiani e i miei rimpianti.
C’è il sole nella terza fila di tegole
il captivus ha molti cuori
il mio peccato accompagna il sonno.




                                                a M. F.

Ho conosciuto un poeta
ironico e scanzonato
un indovino di strade
che insegue il tempo
la luce sola delle cose.

Seduto su un gradino della vita
gli occhi stringono il nome
tendono la mano
mentre un treno passa
fino a scomparire.




La nitida precisa 
forza della domanda 

–il silenzio di mia madre
nella bianca stanza della sera.

L’auto si ferma di fronte al mare,
c’è il dolore
la comunione col vento
le nostre parole scritte sui sassi.
Ti consegni alle fughe dei ragazzi
verso il cerchio del mondo.

Ascolta il tuo daìmon,
rompi lo specchio d’acqua.




Foto di Rossana Abis

Condividi: